Work in progress: Assemblea autunnale 2018 SEV Lavori, Sezione Ticino Temi, sviluppi e prospettive per il 2019

La partecipazione di oltre 50 colleghi e colleghe all’assemblea autunnale della sezione SEV Personale lavori Ticino, tenutasi l’8 novembre a Biasca presso il ristorante Vecchio Borgo – cioè un quarto dei membri della sezione, un decimo di tutto il personale attivo nel suo ambito organizzativo in Ticino – ha non solo gratificato e sorpreso il Comitato sezionale, ma impressionato anche i graditi ospiti, tra cui in particolare il responsabile FFS Regione Sud Learco Rossi intervenuto in merito al NORS, il vice presidente SEV Manuel Avallone e il nostro presidente centrale SEV Personale Lavori Markus Kaufmann.

Attenti alle domande, alle osservazioni e alle sollecitazioni dei partecipanti…

Abbiamo già riferito sinteticamente sull’assemblea nel numero 18 de Il giornale del SEV del 6 dicembre 2018. Approfondiamo ora i principali temi all’ordine del giorno e diamo i primi aggiornamenti su quanto nel frattempo è stato fatto in merito ai temi principali d’attualità e che continueranno ad essere le principali questioni che ci impegneranno come sezione nel 2019.

Partecipazione e obiettivi di rafforzamento della Sezione.

Innanzi tutto partiamo dal presupposto di base, cioè la nostra forza sindacale come condizione per poter ottenere risultati nel confronto con l’azienda a tutela del personale. È necessario sottolineare la grande partecipazione all’assemblea di Biasca, una partecipazione mai raggiunta in precedenza. In apparenza sorprendente, considerando la conclusione comunque positiva delle trattative per il rinnovo del CCL e quindi lo smorzarsi della pressione alla mobilitazione avutasi negli scorsi mesi, con numerosi colleghi provenienti anche da Chiasso e addirittura da Erstfeld, il dato conferma in realtà il costante incremento della partecipazione della base degli affiliati già constatato in tutte le ultime assemblee. Tale risultato parte certo dall’impegno e dal buon lavoro svolto dal Comitato sezionale in questi ultimi anni, ma è stato frutto dell’allargamento della base dei colleghi attivi che hanno appoggiato il Comitato nelle sue varie iniziative, ed è espressione del fatto che evidentemente si sta consolidando la fiducia in questo impegno da parte dei colleghi di lavoro, o almeno il suo riconoscimento. Perché, e come Comitato sezionale ci è stato assolutamente chiaro fin dall’inizio, il sindacato, per poter svolgere al meglio il suo compito, deve innanzi tutto essere capace di ascoltare e prendere in considerazione la volontà e le richieste degli affiliati per quelli che sono i loro bisogni e le loro esigenze. Solo così tali bisogni e tali esigenze potranno poi essere rappresentati efficacemente nei confronti del datore di lavoro, sulla base anche di un miglior rapporto di forza conseguente a un miglior grado di organizzazione sindacale.

I presenti, infatti, non sono stati zitti! Non è un caso che l’assemblea sia stata molto vivace, caratterizzata da una partecipazione molto attiva di molti colleghi presenti, con interventi dai toni anche determinati, ma sempre puntuali. E che non sia invece stata il “solito” monologo di qualche relatore, più o meno interessante ed esaustivo.

E non è un caso che la Sezione Lavori Ticino chiuda il 2018 con un effettivo di membri di 253 colleghi e colleghe, con incremento di oltre il 10% netto rispetto all’inizio dell’anno! Ciò significa aver già raggiunto, con due anni d’anticipo, l’ambizioso obiettivo di rafforzamento del grado di organizzazione che il Comitato sezionale si era posto programmaticamente per il suo periodo di carica 2017-2020. La Sezione Ticino, praticamente da sola, ha permesso alla sotto federazione SEV Personale Lavori di mantenere il proprio effettivo di membri nel 2018, compensando le perdite di tutte le altre sezioni svizzere.

Forti di queste conferme, il nostro programma d’azione per l’anno appena iniziato prosegue per come già delineato: le priorità sono quelle di essere presenti nel modo più capillare possibile sui luoghi di lavoro con l’aiuto di colleghi e colleghe di fiducia, mettere in atto iniziative puntuali sul terreno, e migliorare sempre più la comunicazione con e tra i colleghi, riuscire a rappresentare sempre meglio le loro richieste e i loro bisogni (anche individuali), rafforzare la nostra organizzazione con un ulteriore membro di Comitato (di preferenza giovane e con confidenza con i social), estendere la rete dei nostri fiduciari nei vari servizi specialistici, e naturalmente continuare a rafforzare la sezione come numero di affiliati. Ma abbiamo anche un obiettivo strategico interno al sindacato: dare voce e forza alla Svizzera italiana all’interno delle organizzazioni nazionali!

Per tutto questo, ogni collega può dare il proprio contributo, anche minimo, anche solo seguendo le nostre informazioni, partecipando alle nostre iniziative, comunicandoci problemi e bisogni, parlando con i propri colleghi e le proprie colleghe di lavoro: ogni contributo sarà di fondamentale importanza!

CCL 2019-2022: prepararsi, il meglio arriva!

Il CCL appena sottoscritto è stato il primo argomento affrontato nel corso dell’assemblea dell’8 novembre. Manuel Avallone, più che presentare i risultati già ampiamente illustrati dalle varie fonti d’informazione sia dell’azienda che del sindacato, ha tenuto a sottolineare quanto siano state impegnative e difficili le trattative, a lungo rimaste in situazione di blocco e con il concreto rischio che venissero interrotte (con le conseguenze del caso), e quanto sia stata importante la mobilitazione della base del personale con le varie azioni sindacali SEV nel corso del loro svolgimento per poter infine arrivare ad un risultato ragionevolmente soddisfacente. Anche il presidente centrale della sotto federazione SEV Personale Lavori, Markus Kaufmann, membro della delegazione delle trattative, ha sottolineato quanto siano state difficili e anche personalmente usuranti le trattative, prolungatesi per quasi 30 sedute dalla primavera fino a settembre.

Desideriamo qui evidenziare due questioni, non tematizzate in assemblea ma che avranno in un futuro non lontano un’importanza centrale. Innanzi tutto, come già sa chi è più informato, la quasi totalità dei delegati ticinesi alla Conferenza CCL (circa 20), compresi i tre rappresentanti della Sezione Lavori Ticino, hanno votato contro o si sono astenuti nella votazione sull’accettazione del risultato delle trattative. Ciò non è stato dovuto a un rifiuto nel merito del nuovo CCL – che anch’essi hanno ritenuto essere forse non il miglior risultato possibile, ma comunque ragionevolmente accettabile, sebbene con qualche sacrificio (in particolare, indirettamente sulla Cassa pensione…) – ma a un rifiuto di principio delle modalità con cui la direzione della Conferenza CCL, e la delegazione negoziale, hanno gestito le riunioni e l’informazione ai delegati e in particolare nei confronti dei membri italofoni. Ai delegati ticinesi non è in particolare sfuggito che nel corso dei loro interventi una larga parte dei colleghi svizzero tedeschi non si sia neanche preso cura di mettersi gli auricolari per ascoltarne la relativa traduzione, sapendo che tali interventi sarebbero stati critici. La presidenza della Conferenza, che oltretutto ha usato escamotages regolamentari per evitare di discutere una proposta “scomoda” del nostro comitato sezionale, non è in tali situazioni intervenuta a sostegno di un dibattito realmente aperto. Un tale atteggiamento, per quanto dettato anche dalle necessità contingenti e di svolgimento dei lavori, dà adito a sospetti di mancanza di trasparenza nei confronti dei delegati e nella conduzione delle trattative, e non è pertanto lungimirante se si vuole mantenere e rafforzare un clima di fiducia tra rappresentanti sindacali e base degli affiliati. Si tratta di una questione di fondo di cui sarebbe opportuno che i vertici sia del SEV e che della sotto federazione Personale Lavori tenessero debitamente conto. Una questione che impone anche alle varie sezioni SEV ticinesi di rafforzare in futuro la loro cooperazione e il loro coordinamento.

La seconda questione concerne le prospettive del rapporto contrattuale con le FFS: l’attacco subito da parte dell’azienda alle condizioni contrattuali in occasione di queste trattative è stato senza precedenti, e viene da un chiaro mandato politico-economico (e conseguentemente imprenditoriale, CdA e quindi Meyer agiscono secondo linee direttive date…). È assolutamente prevedibile che con il prossimo CCL i nodi verranno definitivamente al pettine. I primi obiettivi saranno i colleghi della FFS Cargo (scorporazione), quelli immediatamente successivi coloro che non lavorano nei settori del core business dell’impresa e più esposti alla concorrenza dell’offerta di prestazioni dei privati (e quindi, con l’Infrastruttura particolarmente interessata). In generale, saranno poi fortemente attaccate le parti più “sociali” del CCL e quelle che più “irrigidiscono” il rapporto d’impiego (ad iniziare dalla protezione dal licenziamento). A tali politiche potrà opporsi unicamente una forte mobilitazione sindacale del personale, che sia capace innanzi tutto di aggregare i lavoratori, e quindi – su tale presupposto – anche l’opinione pubblica influenzando gli orientamenti politici. Il 2019 passa presto, il 2020 è già l’anno per iniziare a prepararsi per la mobilitazione che sarà necessaria per il prossimo contratto collettivo di lavoro…

Progetto NORS: stato, sviluppi

Il responsabile FFS Regione Sud Learco Rossi si è messo cortesemente a disposizione nel corso dell’assemblea sezionale per rispondere alle domande e alle richieste di chiarimenti dei presenti sul progetto pilota NORS, piuttosto che tenere una presentazione unidirezionale senza contraddittorio. Una disponibilità cui è giusto rendere merito, nella visione di un corretto e costruttivo rapporto tra direzione e personale. Un confronto probabilmente carente nelle precedenti occasioni in cui la direzione aveva presentato il progetto al personale.

In questo come in altri casi analoghi presenti e passati di ristrutturazioni e riorganizzazioni calate dall’alto, sono le persone alle prese quotidianamente con l’esecuzione concreta dei lavori e servizi, quali che essi siano, a sollevare dubbi e questioni. Proprio perché conoscono a fondo la realtà operativa specialistica del loro ambito, a differenza – spesso sembra – di chi queste ristrutturazioni e riorganizzazioni le decide a tavolino… Giusto la Divisione Infrastruttura è toccata da una serie continua di riorganizzazioni che si accavallano l’una all’altra nel calderone del RailFit e di cui sono spesso sfuggenti il senso e, soprattutto, quelli che sono gli obiettivi di lungo termine realmente perseguiti, ma anche le conseguenze non previste, rispetto a quelli dichiarati dall’azienda. Chi è toccato direttamente da queste continue riorganizzazioni, ne deve poi comunque “subire” le conseguenze anche quando un progetto si rivelasse fallimentare, dovendo venir corretto da un ulteriore progetto. Questi cambiamenti non sono infatti nella maggior parte dei casi reversibili. Detto altrimenti, è diffuso il sospetto, forse semplicistico ma che si basa comunque su esempi passati, che si voglia talvolta creare il fatto compiuto che a sua volta verrà utilizzato per giustificare ulteriori misure, in particolare l’esternalizzazione di interi settori alle ditte private.

Il NORS esemplifica questi dubbi e queste incertezze. La sotto federazione SEV Personale Lavori, a livello dei suoi organi centrali, ha fin dalle prime informazioni ricevute dalla direzione I-IH posto questioni puntuali e circostanziate di carattere generale sul progetto. Una volta noti maggiori dettagli sui contenuti dello stesso, il Comitato sezionale ha formalmente preteso nei confronti della sotto federazione e del SEV la partecipazione di propri rappresentanti da essa indicati, cioè di colleghi direttamente coinvolti dal progetto sul proprio posto di lavoro e con un legame personale diretto con i dipendenti della Regione interessati, in un gruppo di lavoro tra direzione I-IH e partner sociali di “accompagnamento” nell’attuazione del progetto. Superate le iniziali resistenze FFS, le modalità del coinvolgimento del sindacato nell’accompagnamento del progetto sono state infine definite con la creazione di una commissione tecnica “strategica” (competenza decisionale, rappresentanti a livello centrale) ed una commissione tecnica “regionale” (competenza propositiva e consultiva, con rappresentanti a livello di Regione). Il personale in Ticino e nella Svizzera centrale ha ricevuto il relativo comunicato del responsabile della Regione, come sezione in stretta collaborazione con il segretariato SEV di Bellinzona cureremo un’informazione diretta e costante al personale (la prima info è uscita il 7 gennaio).

Il progetto è ora pienamente operativo a partire dal 1° gennaio. È stato innanzi tutto importante seguire un paio di casi personali, che grazie al nostro lavoro e all’impegno del SEV sembrano ora essere stati risolti. È stato e sarà fondamentale per il futuro aver dato dimostrazione di determinazione nel seguire attentamente l’attuazione del progetto, e realizzato le condizioni per poterlo fare. Sarà ora necessario che i colleghi e le colleghe interessate dal progetto comunichino ai nostri rappresentanti in modo sistematico informazioni e segnalino problemi riscontrati nell’attuazione della nuova organizzazione sul loro lavoro quotidiano, perché essi possano affrontarli nei confronti della direzione di IH.

Vi ricordiamo i nostri rappresentanti a livello di Regione:

Ticino:

Giuseppe Lanini, sezione SEV Lavori Ticino:

Davide Perini, CoPe:

Pascal Fiscalini, segretariato regionale SEV Bellinzona:

Erstfeld/Arth Goldau:

Philippe Schibli, sezione SEV Lavori Svizzera centrale:

…e partecipanti attenti alle risposte!

Galleria di base del Gottardo

La questione delle condizioni di lavoro per il personale impegnato nella manutenzione del GBT occupa la sezione già da tempo. Passi avanti rispetto alla situazione al momento della messa in esercizio sono stati fatti, ma come già chiaramente emerso nella riunione con il personale interessato tenutasi a Biasca a fine 2017 diverse questioni sembrano restare ancora aperte o da chiarire. Permangono dubbi ad esempio sugli accertamenti effettuati dalla Suva e dal Servizio medico: ci sono state resistenze alla richiesta dei dati delle misurazioni effettuate, e i dubbi sulle condizioni ambientali (ubicazione, tempistica e condizioni di rilevamento) presenti tra il personale persistono. Anche i nuovi moduli specifici per l’intervento in galleria consegnati quest’anno anche a Biasca non sembrano rappresentare una soluzione ottimale. Ci si chiede ancora quale sia il grado di rispetto dei protocolli di sicurezza – ridefiniti dopo gli interventi inziali del SEV e della CoPe e i successivi accertamenti – tra il personale delle ditte private, numericamente preponderante. Per riuscire a mettere finalmente bene a fuoco quali sono i problemi in una “macchina” estremamente complessa come quella della manutenzione nella Galleria di base, con una pluralità di soggetti, servizi e competenze coinvolti, sarà necessario riuscire a creare un “gruppo di lavoro” che comprenda sia colleghi di Biasca che di Erstfeld, di persone che vi sono impiegate. Sarà uno degli obiettivi del Comitato sezionale per il 2019.

Decisione 25: Petizione macchinisti B100!

I macchini B100 presenti all’assemblea hanno chiaramente confermato la loro insoddisfazione e frustrazione per la decisione che si profila da parte del Tribunale arbitrale in merito alla Decisione 25. Il mancato riconoscimento nella curva salariale dei macchinisti di linea – pur dovendo dimostrare gli stessi requisiti e sottostando agli stessi oneri di certificazione, e nella flessibilità ed estensione delle competenze professionali loro richieste – viene ritenuta una discriminazione ingiustificata e ingiustificabile. Per quanto il vice presidente SEV Manuel Avallone abbia sollevato dubbi sia in merito alle possibilità di successo della rivendicazione, sia sul rischio che l’eventuale riconoscimento nella scala salariale dei macchinisti di linea potrebbe comportare la perdita dell’accesso al modello di prepensionamento Valida, i colleghi macchinisti B100 hanno riaffermato con forza innanzi tutto la pretesa che la loro rivendicazione venga portata avanti, sia che il problema del Valida in realtà può trovare soluzione abbastanza agevolmente in sede di negoziato. L’assemblea ha pertanto unanimemente deciso di dare mandato al Comitato di promuovere una petizione, chiedendo innanzi tutto l’appoggio della sotto federazione.

Il Comitato centrale SEV Personale Lavori ha discusso la proposta e la prima bozza della petizione nel frattempo elaborata e inoltrata dal Comitato sezionale, approvandola di principio. È stata inoltre approvata la nostra proposta di coinvolgere la sotto federazione SEV RPV (personale manovra). Il testo definitivo della petizione, rielaborato in base alle osservazioni ricevute e per fare in modo che fosse realmente generale e nazionale, verrà definitivamente approvato dal Comitato centrale SEV Personale Lavori nella riunione dell’8 febbraio 2019, dopo di che la raccolta delle firme verrà lanciata a livello nazionale sia tra i macchinisti B100, sia tra il resto del personale FFS per solidarietà. Per la raccolta delle firme saranno chiamate ad attivarsi le varie sezioni. L’obiettivo è quello di consegnare la petizione alla direzione Infrastruttura entro l’entrata in vigore del nuovo CCL, ovvero concludere la raccolta delle firme entro aprile.

Saremo naturalmente attivamente sul terreno con tutte le nostre risorse, confidando nel più largo sostegno possibile!

Dopo quasi due ore e mezza di discussione, finalmente il momento conviviale! In primo piano al centro il presidente della sezione RPV Ticino (SEV Personale manovra), Yuri de Biasi, tra gli ospiti della nostra assemblea: la sua sezione appoggerà la petizione per i macchinisti B100

Per il 2019 il programma di lavoro sarà evidentemente molto intenso, abbiamo però fiducia che non mancheranno soddisfazioni e questioni portate a buon fine. Il Comitato sezionale desidera ringraziare tutti i colleghi e le colleghe che ci hanno dato e ci daranno una mano, e il segretariato regionale SEV di Bellinzona per il suo appoggio, dando fin d’ora a tutti appuntamento per l’assemblea generale che si terrà giovedì 25 aprile a Bellinzona (Casa del Popolo).

Calogero Ferruccio Noto