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REVERENDUM LPP

PAGARE DI PIÙ? RICEVERE DI MENO? NO!

Il 27 giugno abbiamo presentato il referendum contro la riforma del sistema pensionistico professionale (2° pilastro, cassa pensioni). L'alleanza tra sindacati e partiti di sinistra ha raccolto 141726 firme, quasi il triplo di quelle necessarie. Pagare di più per avere pensioni più basse non conviene agli assicurati, per questo è importante un No a questa proposta. Il voto sul referendum LPP si terrà probabilmente il 3 marzo 2024.

La riforma comporterebbe ulteriori perdite pensionistiche fino a 3240 franchi all'anno. Anche se l'inflazione si mangia già una pensione mensile. E gli ultimi dieci anni del 2° pilastro sono già stati drammatici per i lavoratori. La riforma approvata dal Parlamento non solo ignora il fatto che i tassi di conversione e le pensioni sono già in calo da diversi anni. Ignora anche completamente la significativa inversione di tendenza dei tassi di interesse e l'elevato tasso di inflazione.

Ridurre ulteriormente le pensioni nonostante l'inversione di tendenza dei tassi di interesse è sbagliato. Ma questo è esattamente ciò che il Parlamento chiede: ulteriori tagli alle pensioni fino al 15%. Dopo l'AVS 21, questa proposta comporterebbe anche un ulteriore peggioramento per le donne. Tra tutti, la generazione che sarà colpita dall'aumento dell'età pensionabile dovrà pagare contributi più alti per il resto della propria vita lavorativa, percepirà una retribuzione netta inferiore - e in cambio riceverà pensioni più basse o al massimo dello stesso importo. Le donne dovranno pagare il conto una seconda volta. Infine, ma non meno importante, la riforma è un fallimento anche dal punto di vista tecnico: Rende il 2° pilastro ancora più opaco, costoso e, in ultima analisi, arbitrario. Ciò destabilizzerà ulteriormente la fiducia nel 2° pilastro.

Oltre alla votazione sulla riforma LPP, probabilmente voteremo anche sull'introduzione di una tredicesima pensione AVS il 3 marzo 2024. Contrariamente alla riforma della LPP, diciamo sì alla tredicesima AVS perché è assolutamente necessaria per arrestare la perdita di potere d'acquisto dei pensionati.